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e-fuel vs biocarburanti le differenze a confronto

Con il solo voto contrario della Polonia e l’astensione di Italia, Romania e Bulgaria, i ministri dell’Unione Europea hanno approvato il regolamento che prescrive lo stop ai motori endotermici per le auto e i furgoni nuovi a partire dal 2035.

 

Per il motore a combustione c’è ancora speranza? Attualmente, solo a livello teorico, si è parlato di due soluzioni per continuare a fare girare a impatto ambientale bassissimo (e a vendere) le auto a motore endotermico anche dopo la fatidica data del 2035. Stiamo parlando del dibattito tra e-fuel e biocarburanti. Tra i due combustibili ci sono differenze sostanziali nonché pro e contro.

E-fuel e biocarburanti a confronto

 

L’e-fuel è chiamato anche carburante sintetico, perché si tratta di un prodotto chimico risultato della combinazione tra idrogeno e anidride carbonica. Un processo a zero emissioni poiché viene emessa nell’ambiente la stessa quantità di CO2 assorbita durante il processo di produzione dell’e-fuel.

 

Inoltre, può essere miscelato con benzina o gasolio per renderli meno impattanti. Le avversità che riguardano questo tipo di soluzione sono la necessità di molta acqua, altro elemento sempre più prezioso, e il prezzo, non alla portata di molti. Si teorizza, se dovessero essere commercializzati oggi, un costo tra i 10 e i 20 euro al litro.

 

Quando parliamo di biocarburanti, invece, ci riferiamo soprattutto al bioetanolo e il biodiesel. Generati dagli scarti di materia organica di animali e vegetali. Essi rientrano nella economia circolare, e consentono un potenziale abbattimento di anidride carbonica che va attualmente dall’80 al 100%. Il lato negativo che riguarda questa alimentazione è da ricondursi al bisogno di enormi superfici agricole dedicate alla loro produzione. Con rischi ancora superiori di una deforestazione già troppo elevata a livello globale.

 

In Italia, il costo di fabbricazione del biodiesel è più alto di quello del gasolio, ma inferiore, di molto, a quello teorico degli e-fuel. Si tratta, per entrambi i combustibili, di numeri ancora molto piccoli. Si stima che proprio nel 2035 gli e-fuel possano soddisfare solo una nicchia pari al 3% della domanda di carburante. Stando ai piani industriali di molti costruttori, i motori termici verranno abbandonati prima del 2030.

 

Quanto a lungo termine potremo quindi considerare utili e profittevoli queste fonti di alimentazioni alternative?