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nuovi incentivi auto elettriche

Sono in arrivo per il 2025 i nuovi incentivi per le auto elettriche e nuove, di seguito una guida approfondita e tutte le risposte su come accedere. Il Governo italiano, attraverso il PNRR (Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza), ha introdotto un pacchetto di nuovi incentivi per l’acquisto di veicoli a zero emissioni. L’obiettivo principale è quello di accelerare la transizione ecologica, ridurre le emissioni climalteranti e rinnovare un parco auto nazionale che ancora oggi risulta tra i più datati d’Europa. La misura, presentata ufficialmente dal Ministero dell’Ambiente e della Sicurezza Energetica, prevede contributi economici diretti destinati a chi decide di acquistare una vettura elettrica, sia nel caso di cittadini privati sia nel caso delle microimprese, in particolare quelle attive nel trasporto merci. Il pacchetto di incentivi ha scadenza al 30 giugno 2026, data entro la quale dovranno essere immatricolate le vetture nuove e/o elettriche.

La filosofia che guida questo intervento è quella di favorire un cambiamento strutturale nelle abitudini di mobilità, non solo sostenendo l’acquisto delle auto elettriche ma vincolando gli incentivi a precise condizioni. Si tratta infatti di un piano che non concede un aiuto indiscriminato, ma che intende indirizzare la domanda in modo selettivo, così da garantire un impatto concreto in termini di riduzione dell’inquinamento e di equità sociale.

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A chi si rivolgono i nuovi incentivi sulle auto 


I beneficiari di questo provvedimento sono essenzialmente due categorie. Da un lato troviamo le persone fisiche che desiderano acquistare una nuova auto elettrica, con il vincolo che il prezzo di listino della vettura, al netto dell’IVA, non superi i 35.000 euro. La soglia massima, quindi, con l’imposta compresa si attesta intorno ai 42.700 euro, il che limita la platea a modelli di segmento medio e compatto. L’entità del contributo dipende inoltre dalla fascia di reddito: chi possiede un ISEE inferiore a 30.000 euro può ricevere fino a 11.000 euro di incentivo, mentre chi rientra nella fascia compresa tra 30.000 e 40.000 euro ha diritto a un contributo leggermente inferiore, fissato a 9.000 euro.

Accanto ai privati, gli incentivi riguardano anche le microimprese, soprattutto quelle che operano nel settore della logistica e del trasporto merci. In questo caso il sostegno si traduce in un contributo pari al 30% del prezzo d’acquisto del veicolo elettrico, con un tetto massimo fissato a 20.000 euro. Si tratta di un aiuto particolarmente rilevante per quelle realtà che necessitano di sostituire i propri furgoni a gasolio con modelli elettrici più sostenibili, spesso ancora caratterizzati da costi iniziali molto elevati.

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I requisiti per accedere agli incentivi per le auto elettriche


Non si tratta tuttavia di una misura accessibile senza condizioni. Il legislatore ha previsto regole stringenti per garantire che il sostegno venga effettivamente utilizzato per il rinnovamento del parco auto circolante. Tra i requisiti principali spicca l’obbligo di rottamare un veicolo a combustione interna con classe di omologazione Euro 5 o inferiore, che deve essere intestato da almeno sei mesi all’acquirente o a un familiare convivente. La logica di questa disposizione è evidente: non si intende soltanto favorire l’acquisto di nuove vetture, ma eliminare progressivamente dalla circolazione i mezzi più inquinanti.

Un altro vincolo importante riguarda il mantenimento della proprietà del veicolo acquistato. Chi usufruisce dell’incentivo deve impegnarsi a non rivendere l’auto per almeno 24 mesi, pena la perdita del contributo. Inoltre, i beneficiari devono risiedere o avere la sede legale in una Area Urbana Funzionale, ossia un territorio definito dall’ISTAT che comprende città con almeno 50.000 abitanti e i comuni limitrofi collegati da intensi flussi di pendolarismo. Si tratta di una scelta precisa del Governo, che intende concentrare gli effetti della misura nei centri urbani dove l’inquinamento atmosferico è più elevato e dove la sostituzione dei veicoli può produrre un impatto ambientale più immediato.


Le modalità operative di accesso agli incentivi per le nuove auto


L’iter per accedere agli incentivi è stato concepito per garantire trasparenza e tracciabilità. L’acquirente non riceve il contributo sotto forma di rimborso, ma beneficia di uno sconto in fattura applicato direttamente dal concessionario, che successivamente recupera la somma attraverso la piattaforma digitale gestita da Sogei. Tutti i soggetti coinvolti devono registrarsi a questo portale, inserendo i dati del veicolo, del venditore e dell’acquirente, così da rendere l’intera operazione verificabile in ogni fase.

È importante sottolineare che gli incentivi non sono cumulabili con altri bonus statali per la mobilità. Si tratta dunque di una scelta da valutare attentamente, considerando il modello di auto da acquistare e le reali esigenze di mobilità dell’acquirente.


Durata del programma e budget disponibile


Il pacchetto di incentivi ha una scadenza temporale fissata al 30 giugno 2026, data entro la quale dovranno essere immatricolate le vetture acquistate con il sostegno economico. Tuttavia, come accaduto in passato con misure simili, il vero limite sarà rappresentato dalle risorse stanziate. Il fondo messo a disposizione ammonta a circa 597 milioni di euro, una cifra significativa ma non illimitata, che potrebbe esaurirsi rapidamente qualora la domanda risultasse superiore alle previsioni. Secondo le stime, il programma potrebbe consentire la sostituzione di circa 39.000 veicoli, un numero importante ma ancora distante dalla necessità complessiva di rinnovare un parco auto tra i più invecchiati d’Europa.


Limiti stabiliti per l’accesso ai nuovi incentivi auto


Gli effetti attesi sono rilevanti sia sul piano ambientale sia su quello sociale. Dal punto di vista ecologico, la sostituzione dei veicoli più obsoleti dovrebbe tradursi in una riduzione consistente delle emissioni di CO₂, ossidi di azoto e particolato fine. Sul piano sociale, la modulazione degli incentivi in base all’ISEE mira a garantire un accesso più equo, sostenendo in particolare le famiglie con redditi medio-bassi.

Non mancano però alcune criticità. La principale riguarda il prezzo massimo previsto per le auto ammesse all’incentivo: non tutti i modelli elettrici presenti sul mercato rientrano nella soglia dei 35.000 euro IVA esclusa, limitando di fatto la scelta a vetture compatte e medie. Un ulteriore ostacolo è rappresentato dalla disponibilità di infrastrutture di ricarica, che nelle aree extraurbane resta insufficiente. Infine, l’obbligo di rottamazione e la restrizione territoriale alle Aree Urbane Funzionali rischiano di escludere una parte consistente di cittadini che pure sarebbero interessati alla mobilità elettrica.

I nuovi incentivi sulle auto elettriche e sulle auto nuove previsti dal PNRR rappresentano una misura strutturata e strategica per accompagnare l’Italia verso una mobilità più sostenibile. L’entità dei contributi, soprattutto per chi possiede un ISEE basso, è significativa e può abbattere in maniera decisiva il prezzo finale di un veicolo elettrico. Allo stesso tempo, le condizioni di accesso rendono evidente che si tratta di un intervento selettivo, pensato per massimizzare l’impatto in termini ambientali e sociali. Chi intende usufruirne dovrà quindi valutare attentamente la propria situazione economica, la disponibilità di un veicolo da rottamare e la compatibilità del modello desiderato con i requisiti fissati dalla normativa.

 

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